Ma integrare non è assimilare

Postuar në 04 Mars, 2014 02:23

Quando Letta creò il suo governo inventando per l’occasione un ministero dell’Integrazione affidato a Cécile Kyenge «donna e nera», laureata in farmacia (o medicina) e specializzata in oculistica, pensai che questa signora, spuntata dal nulla e manifestamente incompetente in materia di integrazione, fosse una super protetta di chissà quanti colli e montagne. Per fortuna mi ero sbagliato visto che non è stata inclusa nel governo Renzi. È sì previsto che Cécile Kyenge si presenti alle elezioni europee e sembra certo che la nostra sinistra terzomondista intenda farne il suo nuovo portabandiera ideologico. Ma al momento la nostra Cécile non è più (come ha scritto l’autorevole Foreign Affairs americano) una delle cento donne più potenti del mondo. Al momento si è solo manifestata come dogmatica fautrice dello ius soli e ora con il preannunzio di un libro (che echeggia nel titolo Martin Luther King) «Ho sognato una strada: i diritti di tutti». In attesa approfitto della pausa per riflettere sullo ius soli e, correlativamente, sullo ius sanguinis .

Giuridicamente parlando, la cittadinanza italiana è fondata sullo ius sanguinis : siamo cittadini italiani se siamo nati in Italia da cittadini italiani. Dopodiché restiamo italiani per sempre in patria e fuori. La soluzione opposta è quella dello ius soli : si diventa cittadini del Paese nel quale entriamo e ci insediamo. Storicamente questa differenza è facile da spiegare. I Paesi sottopopolati (l’America del Nord fino al 1620 era quasi vuota) adottano lo ius soli perché hanno bisogno di popolazione, di nuovi cittadini, mentre i Paesi con antiche popolazioni stanziali adottano di regola lo ius sanguinis : chi nasce in Italia è cittadino italiano e lo resta anche se poi va a spasso per il mondo.

Di per sé la distinzione in questione è logica e storicamente giustificata. Ma è stata sempre più travalicata dagli eventi. Secondo le statistiche i Paesi che adottano il criterio dello ius sanguinis sono ancora una maggioranza. Ma molti Paesi sono oggi piccole isole sperdute nei vari oceani. E anche le statistiche al riguardo variano troppo per dare affidamento. Restando in Italia, il nostro è oggi uno dei tanti Paesi in bilico tra lo ius sanguinis e l’apertura allo ius soli . È così perché la tecnologia delle comunicazioni unita all’esplosione delle popolazioni africane e asiatiche creano nuovi e difficili problemi. Sono problemi che mi propongo di esaminare in un prossimo articolo.

Al momento vorrei soltanto precisare che «integrare» non è lo stesso che «assimilare», e che la integrazione in questione è soltanto l’integrazione etico-politica: l’accettazione della separazione tra Chiesa e Stato, tra religione e politica. Per i musulmani tutto è deciso dal volere di Allah, dal volere di Dio. Qui il potere discende soltanto dall’alto. Per le nostre democrazie, invece, il potere deriva dalla volontà popolare e quindi nasce dal basso, deve essere legittimato dal demos .
La ex ministro Kyenge ha dichiarato che siamo tutti «meticci». Si sbaglia. Qualsiasi buon dizionario glielo può spiegare. Dulcis in fundo l’Arcivescovo di Milano, cardinale Scola, ha dichiarato che «siccome la mescolanza dei popoli è inevitabile... io dirò sì allo ius soli ». Santa semplicità.

 

Giovanni Sartori, corriere.it

Comments

Submitted by Anonim (not verified) on

<p>sartori ne kete paçavure ofron mentalitet fashist dhe qasje anti-shkencore. Nenshtetesia dhe etnia jane dy gjera krejt te ndryshme. Nese te huajt, sipas sartorit , do te arrijne te tejkalojne numrin e italianeve ky nuk eshte problemi i te huajve . Por edhe nese do te arrijne ta tejkalojne, sistemi arsimor italian ka per ti homologuar ne shumice derrmuese dhe une nuk e di sa afrikan do te jete pas 100 vjetesh nipi i afrikanin te sotem emigrant ne itali. Po do te jete i zi ose mulat, por nese per sartorin nje njeri i zi nuk mund te jete nenshtetas atehere me vjen keq por sartori nuk duhet te shkruaje me per publikun.</p><p>&nbsp;</p>

Submitted by Mah (not verified) on

<p>Historikisht edhe ne kohet e tribuve fiset adoptonin ndonje femije (mashkull) te fiseve te tjera. Sartori e di shume mire se Sud Tirol psh edhe pse qytetare italiane flasin gjermanisht prej prejardhjes se tyre. Sartorii referohet kushtetutes qe quan qyetare italiane ate popullsi qe u gjend brenda ketij territori ne momentin qe u be kushtetuta. Kushtetute do te thote rregull pra ligj dhe si i tille ne çdo moment mund te ndryshoje. E fundit dikush duhet ta kthjelloje se referendumi i fundit i zhvilluar ne Zvicer fitoi fale votes se italianeve qe jetojne atje qe votuan me shumice kundra gjakut te tyre.</p>

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