il Corriere della Sera: Milan, la soluzione: via Seedorf Un’altra chance a Balotelli

Postuar në 27 Prill, 2014 03:41

Esiste un problema Seedorf in generale e un problema più tecnico che riguarda Balotelli. Nessuno dei due facilmente risolvibile. In tre mesi Seedorf è riuscito a cancellare qualunque tradizione del Milan, di solito un buon presepe comandato da un dio irascibile ma comprensivo. Non è chiaro cos’abbia combinato Seedorf per mettersi tutti contro. I suoi ex compagni, anche quelli del Botafogo, lo definiscono un rompiscatole illuminato, a cui perdoni le manie di grandezza perché bravo e ormai vecchio, quindi da rispettare per principio più che per convinzione. Cose non gradevoli ma nemmeno distruttive.

C’è sicuramente qualche altra colpa dietro le rovine della sua gestione, una rabbia e un’indisponenza che ho visto al Milan solo al tempo di Terim, infatti allontanato al volo nonostante le capacità tecniche. Terim tendeva a fare gruppo a parte e a fare società con il suo gruppo. Credo sia questo il vero problema di Seedorf: aver pensato di essere lui il Milan, con la differenza rispetto a Terim di non avere alle spalle nemmeno un gruppo.

Seedorf è solo. E in una società patriarcale come il Milan la sua indipendenza un po’ grossolana è vista come il pericolo più grande perché produce continua anarchia. Per come conosco il Milan, le abitudini di Berlusconi, la psicologia di Galliani, le elettricità di Barbara, credo che Seedorf sarà licenziato. Non è un problema tecnico. Seedorf non è andato male con questa squadra, l’ha comunque rimessa in strada. Il problema è molto più grave: il Milan avverte Seedorf come un pericolo, non sa decifrarne il pensiero, non capisce il suo senso della realtà. In sostanza, ha paura ogni volta che si muove. Impossibile andare avanti su questa precarietà.

Argomento Balotelli. Qui credo che l’errore sia dovunque. In Balotelli, nella sua insostenibile leggerezza, ma anche nel modo che il Milan ha di giocare calcio. È la negazione di uno schema adatto a un centravanti. Infatti va male anche una persona serissima come Pazzini. I tre fantasisti non giocano per aiutare l’attaccante, danno il pallone solo per riaverlo. Il Milan è un lungo tentativo isolato di cui Taarabt è il miglior riassunto. Balotelli è irritante, ma non è su questo che va giudicato. Il problema non risolto è come metterlo in condizioni di rendere al massimo. Comincerei ricordandosi che non è un centravanti, non lo è mai stato. Balotelli è una prima punta che ha la sua parte migliore nel tiro da 20 metri. È lui che deve avere un centravanti accanto. Oggi sta alle spalle di tre solisti che hanno già molto da fare ad aiutare se stessi.

Balotelli è distratto dai suoi problemi, poco concentrato in campo, è affetto da manie di persecuzione. È grande e grosso ma è debole perché giustifica qualsiasi suo errore. Ma prima di cercare di farne un altro uomo, o di trovare un altro attaccante, conviene aiutarlo a fare meglio nel Milan l’unica cosa che sa fare: giocare a pallone.

Mario Concerti

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